“Nutrirsi per nutrire”
Passiamo tanto tempo e soprattutto investiamo tantissimi soldi per mangiare e bere bene. Lo facciamo a seconda delle nostre possibilità e comunque ogni giorno, più volte al giorno. Ci ricordiamo tutte le primizie che la nonna ci preparava. I più fortunati, quelli che ne hanno hanno avuto la possibilità, si ricorderanno anche le brave mamme cuoche. Oggi ci troviamo anche a viaggiare nei nostri momenti di ispirazione per provare i ristoranti più esclusivi in Italia e nel mondo. Nel frattempo comunque mangiamo, dove capita, basta mangiare… o meglio mangiare e bere.
La qualità di ciò che utilizziamo per nutrire il nostro corpo è sempre stata al centro di ricerche e d’interesse globale, tanto che oggi esistono scritture e super professionisti che ci indicano i migliori percorsi culinari.
Poco tempo fa, in occasione di una cena bendata che ho fatto fare ai partecipanti di uno dei miei corsi Incentive per aziende, ho incontrato uno chef che mi ha illuminato nel momento in cui al termine della cena mi ha detto:
“Sai Andrea, io sento molto la responsabilità della buona cucina e la condivido con tutti i futuri chef che addestro, in quanto noi abbiamo una responsabilità ancora superiore ai medici. Prova a pensarci…incontriamo ogni giorno persone, tante, che si avvicinano a noi. Noi gli diciamo di aprire la bocca, gli diamo da mangiare delle cose senza che loro ne conoscano la provenienza e le modalità di cottura, e alla fine prima di salutarle gli diciamo che ci devono anche pagare.”
Strano, vero? Un gesto di fiducia estrema che ognuno dei clienti nei più disparati locali nel mondo ogni giorno riversa a chi dall’altra parte del locale cucina per loro.
Nutrire il corpo con cibo e bevande di qualità a questo punto sembra risultare il punto di
maggiore interesse per ognuno di noi.
Ma la mente dove la mettiamo? Sin da bambino mi sono sempre dilettato a sviluppare il mio sapere, vuoi per la mia innata curiosità, vuoi che a volte per sopravvivere devi poterti arrangiare e per questo è meglio imparare quante più cose possibili, vuoi che, prima inconsapevolmente, ma oggi in maniera sempre più consapevole, ritengo che sia il “cibo per la mente” la nostra risorsa di maggiore attenzione e importanza.
I nostri pensieri, se ben coltivati, ci permetteranno poi di decidere cosa fare e quindi anche cosa mangiare.
Prendiamoci l’impegno di iniziare a leggere il nostro primo importante libro, e cioè quello rivolto verso il percorso in cui abbiamo deciso d’impegnarci, la direzione che abbiamo deciso di prendere.
Avere una chiara visione di dove vogliamo andare ci permetterà di prendere la migliore decisione rispetto a dove investire il nostro tempo e da qui anche la scelta del cibo con cui nutrire la nostra mente.
Per farlo potreste impiegare cinque ore, se lo leggete in modo consecutivo oppure cinque giorni se decidete di leggere un capitolo al giorno. Non superate però il mese; leggendo un libro al mese arriverete a collezionarne 12 in un anno, 120 in dieci anni, 600 in cinquant’anni, diventando a tutti gli effetti degli esperti della materia su cui deciderete di concentrarvi. Iniziate ora, prendete la vostra decisione, e se non siete già facenti parte di quella piccolissima schiera di lettori che iniziano e terminano sempre un libro, diventatelo Qui e Ora! (estratto dal libro “Qui e Ora”)
I libri non sono l’unica nostra fonte di riferimento, ma sicuramente sono un buon inizio da cui partire per poi interessarsi e dedicare ad altre raffinatezze, più o meno esclusive.
La società per migliorare ha bisogno di persone più ricche di sapere e più consapevoli.
ANdrea